I raffreddori frequenti e l’iperplasia adenoidea possono spesso determinare un ostacolo significativo
alla ventilazione dei seni facciali con conseguenti manifestazioni di sinusite.
Per quanto riguarda questo aspetto della patologia rinosinusale del bambino va ricordato il diverso
sviluppo dei seni in rapporto all’età.
Alla nascita sono presenti i seni mascellari, etmoidali e sfenoidali, mentre i seni frontali compiaiono
più lentamente per svilupparsi in maniera evidente intorno agli 8 anni di età. I seni mascellari, che si
accrescono nell’osso mascellare, sono i primi a svilupparsi già al 5° mese di età e all’8° anno sono
espansi sino al livello del pavimento della fossa nasale. I seni etmoidali completano il loro sviluppo
al 5° anno di età. I seni sfenoidali raggiungono una pneumatizzazione evidente anche all’esame
radiologico al 9° anno. Praticamente a 5 anni tutti i seni facciali sono evidenti nel cranio del
bambino, anche se è solo ai 10 anni che raggiungono un completo sviluppo e pneumatizzazione.
Quando comunque si sospetta il coinvolgimento dei seni facciali nei disturbi nasali e respiratori del
bambino è bene fare un controllo radiologico con TC cone beam a basso dosaggio radiante. In caso
di non disponibilità può essere di aiuto una RX del cranio con radiografia digitale a bassa emissione
radiogena in 3 proiezioni o in casi molto selezionati una TC ad alta risoluzione senza mezzo di
contrasto , con ricostruzioni multiplanari oggi anche in 3D e possibilità di esplorare ed individuare
le aree ostruite rinosinusali.
Va ricordato poi che dal punto di vista clinico potranno indirizzare verso la sinusite, il persistere o
aggravarsi dei sintomi elencati in tabella (Tab.I)
La terapia medica è basata sull’impiego di antibiotici e decongestionanti e disinfettanti nasali, al
fine di garantire il drenaggio e la disinfezione delle secrezioni dei seni facciali.
La terapia chirurgica ha rare indicazioni, ove si eccettui l’opportunità di rimuovere o rimodellare le
adenoidi o di ampliare endoscopicamente gli osti naturali dei seni paranasali con palloncini balloon,
micropinze apposite e strumenti in grado di aspirare e bonificare le zone mucose degenerate
(debrider, chirurgia endoscopica funzionale nasosinusale). Questo è soprattutto utile in quei casi di
sinusiti complicate con un’iperplasia delle mucose di tipo polipoide tale da rendere inefficaci le
terapie mediche (figg.13,14). Naturalmente la terapia chirurgica andrà in relazione al grado di
sviluppo del seno coinvolto e alla gravità dell’impegno sinusale.
Alcuni trattamenti particolari sui turbinati nei bambini più grandicelli, al fine di ripristinare il flusso
aereo nasale eventualmente ostruito per una ipertrofia flogistica o vasomotoria, sono oggi possibili
in maniera mini-invasiva mediante applicazione di radiofrequenze per via sottomucosa, cioè senza
rovinare la mucosa di rivestimento del turbinato e quindi rispettando la sua funzione di clearence
mucociliare, e soprattutto senza sanguinamenti o traumatismi della superficie e della struttura del
turbinato stesso. L’utilizzo sinergico e contemporaneo delle molte nuove strumentazioni oggi
disponibili, nelle diverse sottosedi nasali ostruite consente di ridurre il trauma chirurgico e
minimizzare gli effetti sulle mucose, migliorando la guarigione e rendendola più stabile nel tempo.
Tab.I. Sintomi della rino-sinusite pediatrica:
Ostruzione nasale
Rinorrea antero-posteriore
Tosse
Febbre
Cefalea e algie facciali
Alitosi
Sintomi auricolari (ovattamento auricolare, otalgia)
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