L’inverno non è ancora finito mentre gli allergeni sono già in agguato.
Dal raffreddore alla sinusite, dalla tonsillite all’otite…
C’era una volta il bisturi.
E oggi? Oggi ci sono le onde sonore ad altissima frequenza (RQM).
Ne parliamo con il dottor Lino Di Rienzo Businco.
Mal di gola, tosse, difficoltà respiratorie.
La solita sindrome influenzale? Bando al “medichese” , abbiamo detto influenza.
Ma non c’è solo l’influenza ad aggredire le prime vie respiratorie e l’apparato uditivo.
Lo sanno bene i camici e lo sappiamo bene noi, pazienti per definizione (e per forza), che lottiamo con la rinite allergica, la sinusite, l’otite ma anche con la roncopatia (rieccoci al medichese, pardon; leggasi: russare).
Talvolta il medico consiglia di ricorrere alla chirurgia. Il bisturi, sissignore.
Ma il bisturi taglia, rimuove, elimina. E il “tagliato” si butta via, per sempre.
Succede con le adenoidi (tagliare, togliere), con i turbinati (tagliare, togliere), con le tonsille (tagliare, togliere) e via dicendo.
Tagliando e togliendo si raggiunge anche la guarigione, non lo neghiamo.
Ma le tonsille, le adenoidi, i turbinati, ergo ghiandole, mucose, tessuti non sono elementi messi lì per caso, “riempitivi”, che se ci sono bene e se non ci sono va bene uguale.
Curarsi senza tagliare, guarire senza buttare via i pezzi. E cambiare verbo: da tagliare a sgonfiare.
Si può fare con le radiofrequenze somministrate per via endoscopica; il che significa niente ricovero, niente sangue, niente tamponi, niente convalescenza.
Un’autorità in materia è il dottor Lino Di Rienzo Businco, otorinolaringoiatra e presidente di
SIDERO (Società Italiana Di Endoscopia e Radiafrequenze Otorinolaringoiatrica).
Con lui abbiamo spesso parlato di tale metodica, spiegandone i numerosi vantaggi. Ma medicina e tecnologia continuano a correre e, dalle radiofrequenze, si passa alla RQM.
“Anche le radiofrequenze – spiega Di Rienzo Businco – utilizzano il calore e quindi, seppure ben più ‘dolci’ del bisturi, possono creare danni termici ai tessuti (necrosi).
La RQM, invece, utilizza uno spettro di onde ad altissima frequenza quantizzate che, grazie ad un effetto di risonanza sui legami molecolari del tessuto (non al calore!) permette di tagliarlo e coagularlo senza alcun effetto nocivo”.
Ribadiamo sempre che tali interventi non prevedono convalescenza, né tamponi, né sanguinamento. Tonsille, adenoidi, turbinati ringraziano; e restano al loro posto “di lavoro”.
Bello parlare di medicina senza il medichese, oltretutto occupandoci di onde sonore più che di bisturi e farmaci. Proseguendo su questa scia andiamo a parlare di palloncini.
“Otiti, sordità, catarro – dice Di Rienzo Businco – oggi non si curano più solo con i vecchi sistemi, compresi i soggiorni termali.
Inserendo un palloncino nel condotto uditivo tubarico (un po’ la medesima tecnica che si utilizza nella chirurgia coronarica) si dilatano le mucose consentendo il drenaggio del muco e, quindi, la graduale riduzione del processo flogistico.
Il ‘tubo-balloon‘ è uno strumento versatile e risolutivo che, di nuovo, garantisce minimo stress e la totale assenza di effetti coliaterali”.
Naso, gola, orecchio: il benessere suona. E si gonfia.
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