Il «calvario» di una bimba rivana. I genitori «18 medici l’avevano vista in Trentino, Veneto e Liguria». La soluzione a Roma

RIVA – Non ha ancora 10 anni, abita a Riva, e dall’età di 8 mesi ha cominciato a soffrire di otiti media cronica perforativa bilaterale, con episodi sempre più frequenti causa  molteplici rafrreddori e le molte bronchiti. E’ stata sottoposta a tantissime visite mediche pediatriche e specialistiche in molti ospedali (ben 18 medici otorinolaringoiatri tra i principali ospedali pubblici e privati del Trentino, ma anche del capoluogo veronese e genovese) dove è stata ricoverata per curare il famigerato batterio Psudomosas aeruginosa, ma senza che il problema si risolvesse.

Nel 2010, durante l’ultima otite bilaterale, entrambe le membrane sono rimaste danneggiate in modo definitivo e da allora ha avuto inizio il suo calvario.

«Previso – dice il padre – che per quanto riguarda la miringoplastica, il metodo che mi veniva riportato come l’unico per la ricostruzione della membrana timpanica, non è possibile ricorrere alla ricostruzione in tempi brevi, perchè bisogna aspettare l’età di 15- 16 anniper avere risultati abbastanza sicuri e stabili. da quanto consigliato dai medici ufficiali».

Mamma e papà, non contenti, hanno approfondito l’argomento e hanno portato la piccola a Roma per fare una visita dal prof. Lino Di Rienzo Businco specialista in questo campo al S.Spirito; «Un chirurgo aggiornatissimo – dicono i genitori – promotore delle tecnologie operatorie miniinvasive e delle necessità di comunicazione trsversale tra le varie specializzazioni».

A Roma la bimba è stata sottoposta ad intervento di ricostruzione dellla membrana timpanica con “fatto di crescita staminali”, procedura messa a punto, primo in Europa, proprio dallo specialista romano, che l’ha comunicata alla comunità scientifica da oltre due anni. «Il risultato – dice il padre – è stato subito soddisfacente, tanto che l’udito è stato riportato a livelli ottimale e, adesso la bambina può fare la doccia senza protezione. Inoltre è tornata a nuotare, cosa che non sarebbe stata possibile per ra con i metodi classici per la cura delle ototi perforate. La vita di nostra figlia è tornata ad essere quella normale di una bambina di appena 9 anni».

La famiglia rivana ovviamente vuole ringraziare lo specialista romano «per la sua capacità di risolvere il problema con metodi innovativi e altamente tecnologici» ma ricorda anche che tali soluzioni «attualmente sono purtroppo accessibili solamente a pagamento e non negli ospedali pubblici».

Secondo i genitori rivani il problema è la lentezza con cui viaggia l’informazionein questo campo: «Il professore per questo che ha fondato la Sidero Onlus (www.sidero.it) il cui scopo è quello di dare particolare impulso alla diffusione delle metodiche diagnostiche e chirurgiche e alle terapie mediche che siano in grado di ridurre l’impatto traumatico sul paziente, specie se bambino».

La coppia si è rivolta al giornale perchè vorrebbe «che altri bambini potessero usufruire di questa tecnica che può moltiplicare le speranze».