STOP ai lancinanti dolori all’orecchio e all’ipoacusia da ostruzione tubarica!

Un risultato tutto italiano! l’ultima prestigiosissima pubblicazione scientifica dell’equipe del Prof. Lino Di Rienzo Businco su HNO, una delle più prestigiose riviste internazionali (edita in Germania) di Otorinolaringoiatria, potrebbe apparire all’occhio inesperto una normale descrizione di procedure mediche, in  realtà un gran passo per la medicina, unito ad un gran sospiro di sollievo per le migliaia di pazienti, moltissimi bambini, costretti a sopportare fortissimi dolori all’orecchio e un sensibile abbassamento della capacità uditiva che vi si associa. 

La disfunzione per ostruzione della tuba di Eustachio (ETD) benché fosse una patologia di frequentissimo riscontro (soprattutto in età pediatrica (incidenza 15-20%) ma che può persistere anche nell’adulto, a causa del grande aumento della necessità di compensazione, nei viaggi aerei, nei treni ad alta velocità, e nella pratica dell’attività ludico-sportiva al mare, in piscina e subacquea), non aveva ancora trovato una possibilità di diagnosi completa e comparabile con evidenti ripercussioni sanitarie, medico legali e assicurative.

Fino ad oggi il trattamento della disfunzione tube di Eustachio (ETD) rappresentava una sfida, spesso sottostimata, una patologia difficilmente valutabile, “orfana “di soluzioni rapide ed indolori.

Il lavoro scientifico non solo ratifica che finalmente sono stati trovati dal prof. Lino Di Rienzo Businco dei parametri e la procedura omogenea e riproducibile per classificare, misurare e comparare, valutare lo stato, l’evoluzione e la risposta alle terapie della disfunzione della tuba, ma anche è stata messa a punto dallo stesso  una procedura chirurgica endoscopica mininvasiva che senza tagli e senza sanguinamento, senza tamponi  e attraverso i canali naturali del naso, affronta e risolve contemporaneamente i vari  aspetti che ne sono concausa, permettendo praticamente di eliminare rapidamente le cause della riduzione dell’udito e della sofferenza ad essa collegata, sofferenza che ad oggi non aveva ancora avuto soddisfacente risposta.

Sono stati ratificati:

  • Il protocollo chirurgico del Prof. Lino Di Rienzo Businco sul trattamento contestuale di dilatazione tubarica e la disostruzione dell’ostio di apertura della tuba con radiofrequenze di terza generazione a freddo mediante strumento dedicato, il device “Mitto“, studiato, progettato brevettato e fatto realizzare dallo stesso Prof. Businco per la decongestione ed il trattamento della stenosi dell’apertura della tuba con riduzione della ipersecrezione mucosa alla base dell’accumulo delle mucosità catarrali dell’orecchio. Ci è d’obbligo sottolineare l’assenza di altre metodiche funzionali per risolvere il problema della disfunzione tubarica e il carattere preventivo sull’evoluzione e cronicizzazione della patologia (otiti croniche, sordità, colesteatoma ecc.)

 

  • L’esperienza pluriennale di efficacia della metodica di dilatazione tubarica con palloncino balloon del tratto cartilagineo della tuba, derivata dalle positive esperienze dell’emodinamica e della sinuplastica balloon per le sinusiti, con la casistica ad oggi più numerosa in Europa effettuata in un unico Centro.

 

  • La classificazione endoscopica con staging a gravità crescente relativa alla disfunzione tubarica, con possibilità di dialogare e condividere casistiche ed esperienze tra Centri diversi nel mondo, utilizzando lo stesso linguaggio e parametri condivisi. In particolare la disfunzione tubarica era orfana di una diagnostica che corrispondesse a un livello di gravita del disturbo misurabile secondo parametri oggettivi; con la classificazione descritta nel lavoro edito su HNO si potrà misurare la gravita della disfunzione, valutare i miglioramenti ottenuti da una terapia medica o chirurgica e superare i rischi medico-legali correlati alla mancanza di una metodica che obiettivasse la reale condizione clinica del paziente (i test otofunzionali finora disponibili non correlavano sempre ed in modo univoco con i disturbi del paziente, avevano molti falsi negativi).

 

“La nostra esperienza, afferma il Prof. Di Rienzo Businco (recentemente nominato dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali, con proprio decreto, Accademico della prestigiosa Accademia Lancisiana), ha evidenziato in qual misura esistano contemporaneamente numerosi punti di ostruzione ai flussi aerei e in che modo essi siano oggi tutti contestualmente diagnosticabili e affrontabili in un unico risolutivo intervento grazie alla ridottissima invasività delle avanzatissime soluzioni proposte.

Questa osservazione ci  ha portato  a verificare quanto l’ipertrofia del turbinato, quando contemporaneamente presente (e lo è sempre per esempio nei casi associati ai raffreddori allergici, che colpiscono il 30% della popolazione mondiale urbanizzata), abbia un ruolo cruciale nella patogenesi e nel mantenimento della ETD, e non si può prescindere dal trattamento (elettivamente mininvasivo) della patologia del turbinato per il successo della terapia della ETD.

I turbinati inferiori e medi rappresentino la porta di ingresso alla tuba, ai seni etmoidali, frontali e mascellari e il loro trattamento, se necessario, è di cruciale importanza per l’eliminazione del disagio e della sofferenza e per il recupero del benessere respiratorio e la buona riuscita dell’eliminazione funzionale di tutte le ostruzioni.

In particolare il corretto ed adeguato trattamento anche dei turbinati medi consente di prevenire le recidive e migliorare le performance respiratorie.

Il recupero dei flusso aereo meatale favorisce inoltre la piena efficacia delle terapie mediche. In passato il mancato inquadramento diagnostico del paziente è stato infatti alla base dei fallimenti terapeutici nei pazienti affetti da ETD.

La classificazione da noi proposta  può quindi aprire la strada a nuovi studi e accelerare la diffusione delle soluzioni mininvasive, si potrà valutare oggettivamente  come la stenosi tubarica e la sua severità possano influenzare la salute dell’orecchio e misurare la riuscita e la stabilità dei trattamenti di soft surgery nella patologia dell’orecchio medio.

Si avranno ricadute positive sia sulla qualità della vita dei numerosi pazienti affetti, sia, a livello sociale, considerevoli risparmi derivanti dall’eliminazione della quota invalidante legata alla ETD e alle patologie collegate”.

 

Authors:

  • L. Di Rienzo Businco
  • A. Di Mario
  • M. Tombolini
  • A. Mattei
  • M. Lauriello

Abstract:

 

Objective:

A new combined approach to Eustachian tube dysfunction (ETD) employing new minimally invasive devices is described.

Study design:

An anatomoclinical classification of ETD was conceived to allow correct categorization of patients and enable comparative studies to be performed. Herein, the authors report on their experience with a consecutive series of obstructive ETD patients treated by balloon dilation of the Eustachian tube using AERA (Acclarent, Menlo Park, CA, USA), combined with a quantic molecular resonance (QMR)-mediated rhinopharyngeal tubal ostial mucosa shrinkage technique with a dedicated “Mitto” hand piece (Telea, Sandrigo-Vicenza, Italy).

Methods:

A prospective study was conducted in 102 patients with ETD. Medical history, complete clinical ENT evaluation and oto-functional examinations were performed in all patients. In all cases, balloon dilatation of the Eustachian tube was performed via the transnasal approach under video-endoscopic control. This was followed by decongestion of the torus tubarius and the inferior turbinate by QMR, with immediate shrinkage of the mucosa of the turbinate and a reduction of the prolapse of the mucosal plica on the tubal ostium.

Results:

Comparison of pre- and postoperative oto-functional examinations revealed a significant improvement. The postoperative hearing symptoms were reduced in a statistically significant manner on the visual analog scale (VAS). It was possible to perform the postoperative “swallowing-opening-Toynbee-Valsalva” (SOTV) test in a significant percentage of cases compared to the preoperative test.

Conclusion:

The combined surgical procedure of balloon tubodilation with simultaneous QMR-mediated shrinkage of the tubal ostial mucosa and reduction of the posterior portion of the inferior turbinate was found to be an effective, safe, and complete treatment for tubal dysfunction in the majority of patients.