Se volessimo identificare l’origine che ha segnato l’inizio della rivoluzione scientifica che oggi ci ha condotto alla possibilità di eseguire trapianti di tessuti e di cellule dovremmo risalire al primo trapianto d’organo effettuato negli anni ‘60. Un nuovo settore della medicina e della chirurgia, come estrema evoluzione di quelle ricerche, denominato medicina e chirurgia rigenerativa si è andato sviluppando sempre più’ nel corso degli ultimi anni, guadagnando crescenti consensi ed attenzione delle riviste specializzate e dei mass media. Fino a non molti mesi fa per numerose patologie degenerative non esistevano possibilità di cura (patologie oculari, neurologiche, dermatologiche, ematologiche, ecc), ma oggi grazie ai continui avanzamenti della ricerca sulle cellule staminali e sulle loro capacità rigenerative siamo finalmente giunti alle porte di una svolta che potrà modificare la prognosi per diverse malattie invalidanti ed a largo impatto sociale.
Se volessimo identificare l’origine che ha segnato l’inizio della rivoluzione scientifica che oggi ci ha condotto alla possibilità di eseguire trapianti di tessuti e di cellule dovremmo risalire al primo trapianto d’organo effettuato negli anni ‘60. Un nuovo settore della medicina e della chirurgia, come estrema evoluzione di quelle ricerche, denominato medicina e chirurgia rigenerativa si è andato sviluppando sempre più’ nel corso degli ultimi anni, guadagnando crescenti consensi ed attenzione delle riviste specializzate e dei mass media. Fino a non molti mesi fa per numerose patologie degenerative non esistevano possibilità di cura (patologie oculari, neurologiche, dermatologiche, ematologiche, ecc), ma oggi grazie ai continui avanzamenti della ricerca sulle cellule staminali e sulle loro capacità rigenerative siamo finalmente giunti alle porte di una svolta che potrà modificare la prognosi per diverse malattie invalidanti ed a largo impatto sociale. La maculopatia degenrativa, ad esempio, che rappresenta la prima causa di cecità, è stata per la prima volta trattata con successo attraverso l’iniezione di cellule staminali nel fondo dell’occhio; questa terapia sperimentale ha consentito la sostituzione delle cellule malate, riparando i danni della retina, senza determinare effetti collaterali.
Finalmente dopo molti anni di studi, l’idea di impiegare le cellule staminali per rigenerare tessuti danneggiati da malattie, invecchiamento o da interventi chirurgici demolitivi non è più un sogno irrealizzabile.
Le cellule staminali embrionali, pur con le difficoltà etiche legate al loro reperimento, sono estremamente efficaci in quanto sono in grado di dare origine a tutte le 220 tipologie cellulari esistenti nel nostro organismo. Il loro potenziale di rinnovamento e di rigenerazione di nuovi tessuti è praticamente infinito. Molte ricerche sono in corso negli Stati Uniti, in Europa ed in particolare in Italia (le scuole di Roma sono da anni molto attive in tal senso) per valutare l’efficacia delle terapie con staminali nel trattamento di patologie quali il Parkinson, ictus, diabete, infarto, SLA e nei distretti testa-collo.
Nel 2012 è stata ulteriormente sancita la grande importanza e attualità dell’argomento con l’assegnazione del premio Nobel per la medicina a Jhon Gurdon e Shinya Yamanaka. Gurdon cinquant’anni fa ha dimostrato che una cellula matura può eseguire il cammino inverso ed essere riprogrammata, rompendo cosi un dogma della biologia cellulare, e Yamanaka nel 2006 è riuscito a realizzare quel percorso a ritroso in grado di trasformare cellule mature sino allo stato primitivo di staminali pluripotenti, pronte per essere nuovamente indirizzate a differenziarsi in cellule altamente specializzate quali quelle cardiache o del sistema nervoso. Pietre miliari decisive per disporre di una fonte illimitata di cellule per essere utilizzate in sperimentazioni in vivo sul paziente e per superare definitivamente gli evidenti ostacoli etici legati all’impiego degli embrioni come fonte di prelievo delle cellule totipotenti.
Attraverso le moderne possibilità della chirurgia Rigenerativa con fattori di crescita e precursori delle cellule staminali miscelate con tessuto adiposo, ottenute con un semplice prelievo di sangue e di grasso dello stesso paziente (autologo) opportunamente centrifugati e trattati, è già oggi possibile trattare ustioni gravi di 3° grado, ferite difficili, decubiti, ricostruzioni mammarie dopo mastectomia, patologie dello scheletro osseo facciale, inestestismi cutanei.
In ambito Otorinolaringoiatrico, nella nostra esperienza, i risultati più promettenti e funzionalmente efficaci si sono ottenuti in rinologia nel trattamento degli esiti demolitivi di pregresse chirurgie nasali (turbinectomie parziali o totali, perforazioni del setto nasale) che determinano sindromi ostruttive nasali da eccessivo svuotamento delle cavità nasali (Empty Nose Syndrome) e riniti crostose persistenti e in otologia nel trattamento delle perforazioni della membrana timpanica (conseguenze di traumi o otiti perforative). Tali interventi riparativi delle sedi ORL sono caratterizzati da una bassissima invasività con rapido decorso postoperatorio (day surgery) e soprattutto dall’estrema sicurezza per assenza di effetti collaterali. Il cardine di questa Chirurgia Rigenerativa ORL è rappresentato da 3 elementi, i fattori di crescita contenuti in un gel piastrinico (FATTORI DI CRESCITA ), le cellule staminali ottenute dal tessuto adiposo (ev.miscelate con il FATTORI DI CRESCITA , PRL) e i biomateriali di sintesi (acido ialuronico, collagene).
Gli effetti clinici del FATTORI DI CRESCITA (Fig.1-4) sono riassumibli in una biostimolazione di:
•proliferazione cellulare
•processi bioriparativi e rigenerativi
•angiogenesi e rivascolarizzazione dei tessuti
•proliferazione delle cellule mesenchimali
•produzione di fibroblasti
•produzione di collagene
L’innesto della miscela rigenerativa di FATTORI DI CRESCITA (con rilascio di fattori di crescita che richiamano progenitori cellulari e li stimolano a proliferare) miscelata con staminali del tessuto adiposo nella Empty Nose Syndrome viene eseguito per via endoscopica nasale con microaghi per raggiugere tutte le sottosedi nasali ed i compartimenti dei turbinati che necessitano di riparazione. Lo stessa tecnica endoscopica viene impiegata nel trattamento delle perforazioni del setto nasale con la differenza che la sostanza rigenerativa FATTORI DI CRESCITA viene preparata sotto forma di sottile membrana per meglio colmare la perdita di sostanza della perforazione e facilitare l’ancoraggio ai margini mucosi perforati. Lo stesso dicasi per le perforazioni della membrana timpanica ove il potenziale rigenerativo dei 3 materiali descritti offre migliori possibilità di attecchimento del neotimpano , insieme all’indiscutibile vantaggio di evitare al paziente il prelievo di fasce muscolari o altro materiale autologo per colmare il difetto.
L’esperienza clinica di questi ultimi anni con la chirurgia rigenerativa ORL ha dimostrato a livello nasale grande efficacia nei processi di rigenerazione della mucosa e della sua funzionalità con attivazione di proliferazione cellulare e guadagno di volume (ricostruzione dei turbinati); a livello otologico di grande stimolo è stato osservare l’attecchimento e la tenuta delle membrane timpaniche ricostruite anche qui con ottimi risultati clinici e otofunzionali (Fig.5-7).
In conclusione la chirurgia rigenerativa si propone anche in ambito otorinolaringoiatrico come la possibilità più promettente per la risoluzione mini invasiva di molti problemi legati alla difettosa funzionalità del naso e dell’orecchio senza rischi di effetti collaterali grazie alle capacità delle nuove miscele di ricostruire forma e funzione della zone anatomiche danneggiate.
Commenti recenti