Con i cambi di stagione si presentano ricorrenti al di gola che diventano spesso delle vere e proprie tonsilliti. Perché questo avviene?
Con le epidemie stagionali di virus respiratori, favorite dalla frequentazione di ambienti chiusi e popolati, o all’aria aperta, ma con sbalzi di temperatura atmosferica, la gola dei soggetti più fragili diventa organo bersaglio di forme infiammatorie. È importante differenziare tali forme infiammatorie (adenoiditi, faringiti, tonsilliti, laringiti, tracheiti), soprattutto in relazione alla scelta terapeutica da effettuare (antibiotici, antinfiammatori, ecc). Si parla spesso di intervento di tonsillectomia.

Quando è davvero utile e indispensabile?
Il ripetersi di episodi infiammatori tonsillari, in numero di 4-5 nel corso della stagione invernale, pone spesso di fronte alla necessità di scegliere se sottoporsi all’asportazione delle tonsille stesse. L’intervento di tonsillectomia è però utile e risolutivo solo se le indicazioni sono corrette e quindi se ad essere ammalate sono veramente le tonsille e non le strutture vicine ad esse. Questo problema può essere facilmente  diagnosticato e messo a fuoco da una visita specialistica otorino con esecuzione di alcuni esami specifici. Tale attenzione deve essere posta a maggior ragione quando ad ammalarsi di gola sono i bambini. In questi casi la valutazione dell’utilità di un eventuale intervento chirurgico di asportazione delle tonsille deve essere più che mai articolata e deve tenere conto dei costi in termini di salute e dei benefici derivanti dalla scelta di tenere o meno le tonsille. L’intervento di tonsillectomia è comunque ancora oggi la procedura chirurgica più comune realizzata sui bambini, con più di 600mila interventi l’anno negli Stati Uniti.

Esistono novità terapeutiche per risolvere il problema in modo definitivo?
Nel corso degli anni sono state proposte numerose tecniche chirurgiche per migliorare il risultato intra e post-operatorio della tonsillectomia. Da alcuni anni abbiamo introdotto in Italia con brillanti risultati una nuova metodica di tonsillectomia mediante radiofrequenze (quindi senza adoperare la lama del bisturi per tagliare i tessuti) basata su un innovativo  processo, che impiega una radiofrequenza bipolare fredda per la rimozione rapida e precisa del tessuto tonsillare senza sanguinamento, con minimi danni termici alle aree circostanti. L’intervento eseguito con tale metodica (Coblator) consente una notevole riduzione dei disturbi per il paziente, in particolare di: dolore postoperatorio (durata e intensità), dolore in prima giornata post-operatoria, sanguinamento, consumo di analgesici per il dolore, numero di giornate postoperatorie con alimentazione liquida, numero di giorni di scuola perduti (o di giorni di lavoro per gli adulti) e febbre. La minore durata ed intensità dei disagi postoperatori dopo l’intervento con radiofrequenze sono spiegati dal fatto che nell’asportazione della tonsilla mediante vaporizzazione viene esercitato un minore  raumatismo e non si adoperano punti di sutura.
I vantaggi di tale procedura sono facilmente immaginabili per i pazienti adulti, ma ancor più per i bambini, che possono sopportare l’intervento chirurgico senza quell’assillante problema del dolore che ha sempre accompagnato la tonsillectomia con bisturi. La tonsillectomia coblator rappresenta una vera e propria rivoluzione per un  intervento tradizionalmente troppo spesso gravato da alta morbilità e rischi. Ad oggi sono oltre 5 milioni i pazienti sottoposti ad intervento chirurgico che nel mondo hanno beneficiato della tecnologia Coblator.

Ci sono novità per quei casi in cui si vuole evitare la tonsillectomia?
Per quei casi in cui si vuole evitare l’asportazione completa delle tonsille, per esempio quando si vuole solo ridurre il volume tonsillare sgonfiandole e smussandole o chiudere le cripte (i buchini aperti sulla superficie della tonsilla, sede di infezione e ristagno di cibo maleodorante, caseum) esiti di precedenti infezioni, oggi è possibile eseguire senza rischi una tonsillotomia parziale sempre con l’impiego della tecnologia Coblator o con Risonanza Quantica Molecolare. Si può quindi risparmiare l’organo   tonsillare, spesso di preziosa utilità in età pediatrica, procedendo ad un lieve rimodellamento della tonsilla e ed una sua ripulitura superficiale (resurfacing), utile ad esempio nella risoluzione dei casi di ostruzione respiratoria anche notturna legata all’ ingombro tonsillare (roncopatia). Tale procedura porta a rapida guarigione il paziente, adulto o bambino, con bassissimo impatto intra e post-operatorio per il paziente e azzerando i rischi legati alla tonsillectomia completa.

Quando e come deve essere affrontato il problema delle adenoidi con le moderne tecnologie?
Le adenoidi possono infiammarsi come le tonsille o essere responsabili di ostruzione respiratoria con malformazione secondaria del palato e del mascellare superiore. Spesso è l’orecchio a subire le conseguenze più negative dell’aumento di volume adenoideo con otiti catarrali ricorrenti e sordità di trasmissione per blocco tubarico (facilmente documentabile con esame audiometrico e impedenzometrico) L’integrazione con le specialità di confine, maxillo-facciale, ortodonzia, allergologia, pediatria, è in questo caso di fondamentale utilità per l’inquadramento corretto del paziente adenoideo. L’ingrossamento delle adenoidi interessa in modo specifico e prevalente i bambini, ma non è infrequente imbattersi in una persistenza di tessuto adenoideo ipertrofico anche nell’età adulta.
Con un esame a fibre ottiche è molto agevole e rapido porre diagnosi di ipertrofia adenoidea, quantificando il grado di ostruzione nasale. Da alcuni anni abbiamo messo a punto un nuovo p r o t o c o l l o s t a n d a r d i z z a t o (www.sidero.it) per la rimozione precisa e selettiva del tessuto adenoideo con la radiofrequenze Coblator o con Risonanza Quantica Molecolare erogata da manipoli dedicati malleabili per via endoscopica.
La novità consiste nell’esecuzione dell’intervento in completa sicurezza sotto controllo video-endoscopico trans nasale, ed approccio della radiofrequenza attraverso la bocca con opportuno modellamento del manipolo per raggiungere l’adenoide. Con tale metodica la asportazione delle adenoidi è divenuto un intervento senza sangue, selettivo, preciso, rispettoso delle aperture delle tube auricolari e con rapido recupero del paziente alle normali attività, sia bambini che adulti. Anche qui, con questa tecnica mini invasiva ed ultraselettiva, è possibile preservare parte della funzione della adenoide residua che viene ridotta sino a renderla non ostruente e rispettare la mucosa sana, evitando di danneggiare il bambino privandolo delle difese delle mucose della alte vie aeree retro nasali come sarebbe avvenuto con la tecnica classica con bisturi.
In tal modo tutte le eventuali terapie mediche nasali e generali, eseguibili dopo il trattamento endoscopico a radiofrequenze, saranno ancor piu efficaci e potranno facilitare l’azione di un’eventuale terapia ortodontica che troverà giovamento dal ripristino della canalizzazione nasale e della sua azione rimodellante sul mascellare superiore.

Quali sono i vantaggi della asportazione delle adenoidi con tecnica endoscopica a radiofrequenze?
Le radiofrequenze nell’asportazione delle adenoidi ha rivoluzionato il vecchio intervento tradizionale, in quanto consente una asportazione o un rimodellamento selettivi e precisi del tessuto adenoideo non più alla cieca ma sotto visione diretta endoscopica. La metodica che abbiamo messo a punto comporta l’assenza di sanguinamenti intra e postoperatori con completo rispetto del tessuto sano  circostante (tube auricolari, mucosa nasale e faringea, ecc). La canalizzazione respiratoria che consegue all’adenoidectomia con radiofrequenze sotto controllo endoscopico nasale è efficace e duratura nel tempo, eliminando  i rischi di recidiva o persistenza della adenoidi stesse dopo l’intervento. Come per le tonsille, è possibile adattare il tipo di riduzione e di rimodellamento dell’adenoide a seconda delle necessità del caso, preservando le aree che non necessitano di trattamento.

Esistono nuove cure mediche di qualche utilità?
In tutti i casi in cui l’intervento chirurgico non è indicato, esistono delle novità in campo di terapie mediche. Queste possono essere somministrate nella fase acuta al fine di ridurre la durata e l’intensità del dolore e dell’infiammazione della gola e delle adenoidi. Quando però è possibile, si preferisce sempre mettere in atto dei trattamenti di prevenzione prima della stagione invernale, che consistono nel rafforzare con medicinali specifici le difese immunitarie della gola stessa e nel rimuovere tutte le cause nasali o faringee che rappresentano dei fattori di rischio per il ripetersi di episodi di mal di gola e tonsilliti (ostruzione nasale, infezioni concomitanti, ristagno di catarro, ecc).

Dott. Lino Di Rienzo Businco
Otorinolaringoiatra – Roma