Capita sempre più spesso di imbattersi nel fastidioso inconveniente della cattiva respirazione associata o meno ad un perenne stato di raffreddamento del naso e delle prime vie respiratorie in genere. I più aggiornati dati epidemiologici ci dicono che il fenomeno è in costante aumento nelle aree cittadine ed industrializzate, a motivo degli agenti inquinanti che respiriamo nella vita quotidiana delle città (gas, prodotti della combustione dei motori, smog, inquinanti degli ambienti lavorativi, ecc.).

La causa della cattiva respirazione nasale è quasi sempre da ricercare nell’ingrossamento, ipertrofia per dirla con termini otorinolaringoiatrici, dei turbinati. I turbinati non sono una patologia o un nemico da combattere che è cresciuto i maniera patologica nel nostro naso; sono invece delle preziose strutture osteo-mucose in grado di riscaldare l’aria che inspiriamo prima che raggiunga i polmoni, umidificandola, filtrandola e condizionandola. Ecco pertanto che oggi, in quei casi in cui una condizione irritiante, l’abuso di spray vasocostrittori nasali o una semplice rinite allergica, abbiano determinato l’ipertrofia dei turbinati sono stati messi a punto metodi poco invasivi per il trattamento efficace di tale condizione sempre nell’ottica di rispettare la utile funzione delle mucose. In passato i turbinati venivano bruciati o addirittura tagliati con forbici e bisturi, quando non se ne conoscevano a pieno le loro utili funzioni. Oggi eseguiamo invece trattamenti molto conservativi per la riduzione del volume dei turbinati senza tagli ne suture e soprattutto senza sanguinamenti e quindi senza i fastidiosi tamponamenti nasali di una volta. A tale scopo adoperiamo l’energia  a radiofrequenze che è in grado di “sgonfiare” il turbinato ingrossato senza traumi e senza dolore in trattamenti di day-hospital. A differenza delle precedenti tecnologie a radiofrequenze, oggi è sufficiente una singola applicazione per risolvere il problema: quindi chi è affetto da ipertrofia dei turbinati lo continua ad essere per una sua scelta, in quanto con minimo sforzo il problema può essere

Dott.Lino Di Rienzo Businco
Otorinolaringoiatra – Audiologo
Ospedale S.Eugenio – Roma