Negli ultimi anni i progressi della ricerca scientifica e i controlli clinici postoperatori hanno
ridimensionato il problema della tonsillectomia.
Negli anni ‘70 in Italia sono stati operati 2 bambini su 3 mentre oggi è un intervento chirurgico che
si esegue abbastanza raramente. Questo perché è stato rivalutato il ruolo delle tonsille (sorgenti di
anticorpi) nel sistema immunitario del bambino e sono risultate immotivate tante delle colpe che
venivano attribuite alle tonsille medesime.
E’ ormai ben noto che la tonsillectomia non protegge da eventuali patologie batteriche (specie
streptococciche) a livello cardiaco, renale ed osteoarticolare e che ciò che conta è la profilassi da
eseguire eventualmente con specifici antimicrobici di tipo penicillinico (Tab.I).
D’altro canto così facendo la malattia reumatica è quasi scomparsa.
La tonsillectomia pertanto va eseguita solo quando il bambino va incontro in maniera ripetitiva e
senza possibilità di risoluzione medica a tonsilliti febbrili anche violente che si susseguono 4 o 5
volte all’anno. A volte si formano dei veri e propri ascessi peritonsillari e a maggior ragione in
questi casi è indicato l’intervento chirurgico (fig.9).
Altro caso in cui si deve intervenire è quando queste tonsille assumono un volume tale da alterare la
respirazione e la deglutizione in maniera significativa. Ma come si comprende anche questi casi
sono molto rari (figg.10,11).
Va ricordato a questo punto che quando si deve eseguire l’adenotomia e/o la tonsillectomia ci si
avvale oggi di moderne tecniche e metodiche che rendono l’intervento stesso sicuro, rapido e con
un decorso postoperatorio abitualmente poco fastidioso. Con l’avvento di queste nuove tecnologie,
come quelle che adoperano le radiofrequenze, è infatti possibile eseguire un’adenotonsillectomia
con minimo sanguinamento, minimo dolore postoperatorio e soprattutto notevole riduzione dei
rischi intra e postoperatori. Oggi è inoltre possibile ridurre, rimodellare, sgonfiare, smussare la
superficie tonsillare senza asportare definitivamente tutta la tonsilla; queste metodiche, eseguite con

le radiofrequenze di terza generazione, rappresentano una seconda opportunità terapeutica per i
piccoli pazienti, che non controindica una eventuale asportazione completa se le condizioni cliniche
dovessero successivamente motivarla.
L’importante è affidarsi a strutture ed equipe qualificate.

Tab.I. Profilassi della malattia reumatica con benzilpenicillina benzatinica.
-Da 600000 a 1200000 U.I. in fiale intramuscolari, ogni 20-30 giorni a seconda dell’età, e fino a
normalizzazione dei parametri di laboratorio e delle manifestazioni cliniche