Con i rigori dell’inverno e con le epidemie stagionali di virus respiratori, favorite dalla frequentazione di ambienti chiusi e popolati quali le palestre come avviene a motivo del clima freddo, o in corso di attività aerobica all’aria aperta, ma con basse temperature atmosferiche, si assiste al diffondersi di episodi ricorrenti di mal di gola che diventano spesso delle vere e proprie tonsilliti.

Nell’attività sportiva in genere, l’iperventilazione che si richiede in corso di sforzo atletico, impone la necessità di immettere aria non correttamente filtrata dal naso e quindi impura, secca ed irritante per la faringe, laringe e trachea (le prime vie respiratorie esposte alle infiammazioni).

Se a questo sommiamo apparati di filtraggio e riscaldamento dell’aria climatizzata delle palestre in non perfetta efficienza, otteniamo che gli ambienti frequentati e sovrapopolati dagli sportivi divengono delle camere di coltura di germi per la gola.

È importante differenziare tali forme (faringiti, tonsilliti, laringiti, tracheiti), soprattutto in relazione alla scelta terapeutica da effettuare (antibiotici, antinfiammatori, ecc).

Il ripetersi di episodi infiammatori, in numero di 4-5 nel corso della stagione invernale, pone spesso di fronte alla necessità di scegliere se sottoporsi all’asportazione delle tonsille stesse.

L’intervento di tonsillectomia è però utile e risolutivo solo se le indicazioni sono corrette e quindi se ad essere ammalate sono veramente le tonsille e non le strutture vicine ad esse.

Questo problema può essere facilmente diagnosticato e messo a fuoco da un  visita specialistica otorino con esecuzione di alcuni esami specifici.

Tale attenzione deve essere posta a maggior ragione quando ad ammalarsi di gola sono i bambini più o meno grandicelli. In questi casi la valutazione dell’utilità di un eventuale intervento chirurgico di asportazione delle tonsille deve essere più che mai articolata e deve tenere conto dei costi in termini di salute e dei benefici derivanti dalla scelta di tenere o meno le tonsille.

L’intervento di tonsillectomia è comunque ancora oggi la procedura chirurgica più comunerealizzata sui bambini, con più di 600mila interventi l’anno negli USA.

Di recente è stata introdotta con brillanti risultati una nuova metodica di tonsillectomia mediante radiofrequenze.

Bisturi addio

Nel corso degli anni sono state proposte numerose tecniche chirurgiche per migliorare il risultato intra e post-operatorio della tonsillectomia.

Del tutto di recente è stata introdotta con brillanti risultati una nuova metodica di tonsillectomia mediante radiofrequenze(quindi senza adoperare la lama del bisturi per tagliare i tessuti) basata su un innovativo processo, che impiega una radiofrequenza bipolare per la rimozione rapida e precisa del tessuto tonsillare con minimi danni termici alle aree circostanti.

L’intervento eseguito con tale metodica consente una notevole riduzione di:

  • dolore postoperatorio (durata e intensità),
  • dolore in prima giornata post-operatoria,
  • consumo di analgesici per il dolore,
  • numero di giornatepostoperatorie con alimentazione liquida,
  • numero di giorni di scuola perduti (o di giorni di lavoro per gli adulti),
  • febbre, nausea ed emorragie.

La minore durata ed intensità dei disagi postoperatori dopo l’intervento con radiofrequenze sono spiegati dal fatto che nell’asportazione della tonsilla viene esercitato un minore traumatismo e non si adoperano punti di sutura.

I vantaggi di tale procedura sono facilmente immaginabili per i pazienti adulti, ma ancor più per i bambini, che possono sopportare l’intervento chirurgico senza quell’assillante problema dolore che tradizionalmente ha sempre accompagnato la tonsillectomia.

In tutti i casi in cui l’intervento chirurgico non è indicato, esistono delle novità in campo di terapie mediche. Queste possono essere somministrate nella fase acuta al fine di ridurre la durata e l’intensità del dolore e dell’infiammazione della gola.

Quando però è possibile, si preferisce sempre mettere in atto dei trattamenti di prevenzione prima della stagione invernale, specie in chi effettua attività sportive aerobiche o in palestre affollate, che consistono nel rafforzare con medicinali specifici le difese immunitarie della gola stessa e nel rimuovere tutte le cause nasali o faringee che rappresentano dei fattori di rischio per il ripetersi di episodi di mal di gola e tonsilliti (ostruzione nasale, infezioni concomitanti, ristagno di catarro, ecc).

MAL DI GOLA E TONSILLITI

Lino Di Rienzo Businco
(Otorinolaringoiatra e Audiologo Ospedale S. Eugenio di Roma)
da “SPORT E SALUTE” (Anno II, numero 1 – Gennaio 2005)