Lino Di Rienzo Businco
Dirigente Otorinolaringoiatria, Azienda Osp.ASL RMC
Da alcuni anni, anche a motivo della consuetudine professionale con l’ambiente specialistico allergologico, abbiamo approcciato il problema della complicanza ipertrofica dei turbinati secondario alle flogosi croniche delle vie aeree, alla continua ricerca della soluzione più duratura e con minore impatto traumatico sul paziente. Descriviamo pertanto la nostra esperienza mettendo a confronto due delle più recenti tecnologie (radiofrequenze al plasma e risonanza quantica molecolare) per lo “shrinking” dei turbinati di cui abbiamo avuto diretta esperienza nel trattamento delle mucose ipertrofiche nasali, evidenziandone caratteristiche e peculiarità dei meccanismi d’azione.
La tecnologia coblator (radiofrequenza al plasma), introdotta dal 1993 in USA da Arthrocare per la chirurgia ortopedica, si è a pieno titolo inserita tra le procedure standard nella chirurgia ORL da quasi un decennio in Italia. La minima invasività, unita alle basse temperature tissutali del processo di coblazione, costituiscono le prerogative principali della sua azione. Nella chirurgia delle prime vie aeree, con manipoli dedicati, il coblator è utilizzato per la riduzione dei turbinati,l’adenotonsillectomia, la poliposi nasale, la UPPP, la riduzione della base linguale e la chirurgia della laringe.
Viene, di seguito, descritta l’applicazione della tecnologia coblator per il trattamento dell’ipertrofia dei turbinati in maniera endoscopica selettiva e con approccio compartimentale al turbinato, secondo una tecnica personale (esplorazione sistematica ed eventuale trattamento del compartimento turbinale anteriore, posteriore, superiore, mediale, inferiore) (v.fig.). Si raccomanda di approcciare il turbinato da trattare con coblator secondo la filosofia compartimentale da noi descritta, per prevenire la persistenza di patologia ipertrofica ed il conseguimento di risultati solo parziali (1).
Tale metodica si è inoltre dimostrata maggiormente efficace nella significativa riduzione dei sintomi nasali della rinopatia allergica moderata-severa persistente rispetto alla sola terapia medica (2).

 

TURBINOPLASTICA INFERIORE COBLATOR-ASSISTED con tecnica Single Insertion Site (SIS)
PREMESSE
  • Coblator non è un nuovo tool con cui fare le cose solite
  • È la mano che muove lo strumento
  • Perfezionismo del chirurgo coblator
  • No FANS preop
  • Pensare ad un approccio di chirurgia compartimentale del turbinato (anteriore, posteriore, superiore, mediale, inferiore) durante la procedura
  • Rispetto della clearence mucosa nasale
PREPARAZIONE DEL GENERATORE COBLATOR
  • Collegare il cavo del Wand Reflex ultra 45 al generatore
  • Impostare il livello di potenza di uscita da 4-6, in base alle preferenza del chirurgo e alla resistenza incontrata durante la tunnellizzazione del turbinato
PREPARAZIONE DEL PAZIENTE
  • Applicare asciughini bagnati di anestetico locale lungo tutta la superficie del turbinato da trattare (dopo 10 minuti spingerli in coana)
  • Iniettare i 5 compartimenti del turbinato con siringa da 5 ml e agocannula sottile (azzurro) anestetico locale per minimizzare il discomfort della procedura
  • Iniettare nelle stesse zone soluzione fisiologica sino alla massima distensione del tessuto (colorito bianco della mucosa)
  • Presenza dell’anestetista con agocannula posizionato per eventuale ansiolisi/analgesia
  • Posizione del paziente con testa elevata rispetto al corpo (15-30°)
TECNICA CHIRURGICA “SINGLE INSERTION SITE”
  • Misura dei markers sotto controllo endoscopico 0° in fossa nasale per determinare la massima inserzione possibile all’interno del turbinato (markers a intervalli di 5 mm, il primo dopo 15 mm dalla punta)
  • Bagnare la punta del Wand con SF per assicurare la formazione del campo di plasma al momento dell’inserzione
  • Scegliere un singolo sito di ingresso che consenta di trattare tutti i compartimenti ipertrofici (3-5 mm anteriormente all’inserzione ossea laterale del turbinato)
  • Posizionare una cannula di aspirazione nel vestibolo nasale per eliminare dal campo endoscopico la nebbiolina fluida che si sviluppa durante la procedura
  • Attivare il pedale di ablazione prima di entrare nel turbinato
  • Utilizzare un singolo sito di ingresso (SIS)  nel turbinato per trattare tutti i compartimenti con opportune manovre di rotazione ed inclinazione del Wand
  • Erogare l’energia sino a quando e non oltre si sviluppi una nebbiolina fluida dalla superficie trattata
  • Fuoriuscire dal turbinato, una volta terminato il trattamento, senza attivare il pedale di ablazione
  • Esplorazione endoscopica dei compartimenti dei turbinati per assicurarsi di aver raggiunto tutte le zone ipertrofiche
  • Verificare l’assenza di sanguinamenti e lesioni della superficie mucosa del turbinato
COMPLICANZE DA EVITARE
  • Fuoriuscita della punta del Wand dalla superficie del turbinato o dalla coda
  • Eseguire siti di inserzione multipli qualora non strettamente necessario
  • Trascurare compartimenti ipertrofici
  • Superficializzare eccessivamente il trattamento con formazione di escara o croste sulla mucosa
DON’T FORGET
  • Il Wand 45 non va utilizzato in funzione coagulazione
  • Se il paziente avverte dolore iniettare ancora anestetico locale
  • Se fuoriesce troppo sangue dal sito di inserzione o da accidentali fuoriuscite del Wand, interrompere l’ablazione sino ad ottenere emostasi mediante tamponamento con asciughini
  • Non attivare il Wand al di fuori del turbinato per evitare lesioni indesiderate del setto o della superficie mucosa
  • Riempire il turbinato con quantità sufficiente di SF (melium abundare quam deficere), il campo di plasma coblator si sviluppa solo in presenza di H+
SUBITO DOPO LA PROCEDURA
  • Rimuovere gli asciughini dalle coane
  • Comprimere delicatamente la superficie trattata con speculo Killian long per accelerare la riduzione volumetrica del turbinato
  • Valutare l’opportunità di terapia antibiotica e/ analgesica (lesioni estese, croste, FESS concomitante)
  • Posizionare asciughini localmente a livello del compartimento anteriore del turbinato per 1-2 h, in caso di sanguinamenti dal sito di inserzione
AVVERTENZE POSTOPERATORIE
  • Edema e congestione nasale possono comparire nella prima settimana
  • Evitare di soffiare il naso per le prime 24 h
  • Prescrivere analgesici al bisogno
  • Proseguire l’eventuale antibioticoterapia per os
  • Un minimo sanguinamento nelle secrezioni nasali è considerato normale per le prime 24 h
  • Iniziare i lavaggi nasali 3 volte al giorno dopo 24 h
  • Programmare il primo controllo dopo 7-10 gg dal trattamento (last 1 mese)
  • Informare il paziente sulla progressività dell’efficacia dell’ablazione nel tempo con risultato definitivo dopo 15-20 gg
GOLDEN RULES
  • Continuare a correggere le condizioni patologiche che hanno portato all’ipertrofia del turbinato!
  • Follow-up integrato (ORL, allergologo, pediatra, broncopneumologo, ecc)
  • Non risparmiare nuove ablazioni su compartimenti ipertrofici ev. trascurati….
  • Rispetto della mucosa del turbinato
Tale trattamento di turbinoplastica Coblator, eseguito con tecnica endoscopica, a motivo della minima invasività e dell’assenza di dolore, è applicabili anche a pazienti in età pediatrica grazie alla introduzione da alcuni anni di un manipolo dedicato sottile. In tale fascia di età appare ancora più evidente l’importanza di una metodica non traumatica, e che rispetta la funzione del turbinato senza provocare cicatrici ne alcuna diminuzione della sua preziosa attività di filtro dell’aria respirata. La metodica “Single Insertion Site” (SIS), messa a punto per minimizzare il trauma nasale mucosale, insieme al concetto da noi introdotto di chirurgia compartimentale dei turbinati, prevede che il turbinato subisca una singola puntura durante tutta la durata della decongestione per raggiungere tutte le sedi ipertrofiche dei diversi compartimenti, con notevoli vantaggi in termini di dolore, sanguinamenti e cicatrizzazioni mucose.
LA RISONANZA QUANTICA MOLECOLARE
INTRODUZIONE
Correnti elettriche, campi elettrici e campi elettromagnetici sono nel loro insieme una forma di energia che può avere importanti effetti biologici agendo sia sulle cellule che sulla matrice extracellulare.
Il passaggio delle correnti elettriche attraverso tessuti, oltre a generare effetti termici, è in grado di modificare la distribuzione delle cariche disposte sulle superfici delle membrane, inducendo modificazioni delle proteine delle membrane e fra queste in particolare l’apertura o la chiusura di canali ionici voltaggio dipendenti. A opportune intensità le correnti elettriche riescono a provocare la comparsa di pori (elettroporazione) nelle membrane consentendo il trasferimento di molecole di dimensioni relativamente elevate attraverso la membrana. Questi effetti diretti della corrente possono innescare successivamente importanti risposte biologiche: si pensi alla stimolazioni, con correnti a bassa frequenza, utilizzate per controllare il dolore o a quelle utilizzate per migliorare il trofismo e la prestazione muscolare.
L’apparecchiatura di biostimolazione messa a punto dalla Telea Electronic Engineering Srl genera correnti ad alta frequenza e a bassa intensità che applicate sui tessuti inducono un effetto termico molto modesto. Si tratta quindi di un approccio nuovo, diverso da quelli precedentemente utilizzati, che pertanto abbiamo applicato nel trattamento di alcune forme di iperplasia a componente allergica per valutarne l’efficacia e gli effetti a distanza.
BASI FISICHE ED EFFETTI BIOLOGICI DELLA RQM
L’ evoluzione della moderna elettrochirurgia è attualmente rappresentata dagli apparecchi a Risonanza Quantica Molecolare che rispetto agli strumenti tradizionali offrono la possibilità di taglio “a freddo”, rimanendo l’ elettrodo a temperature inferiori ai 50 °C. Il ridotto traumatismo termico sui tessuti e la notevole precisione del taglio conferiscono un’ accelerazione dei processi di guarigione, un minore dolore postoperatorio ed il controllo degli esiti cicatriziali, con conseguente vantaggio estetico e soprattutto funzionale. La versatilità dell’ apparecchio e del disegno dei nuovi elettrodi disponibili permette di raggiungere anche sedi dei distretti ORL difficilmente gestibili, con una sensibile riduzione dei tempi operatori. Le basi sulle quali si fonda questa nuova tecnologia sono i principi fondamentali della teoria quantistica: qualsiasi forma di energia viene trasmessa da una sorgente ad un corpo non in maniera continua, ma in quantità discrete (pacchetti o quanti). Nel momento in cui i quanti di energia colpiscono il tessuto ricevente si possono verificare due eventi: se il valore dell’energia del quanto è diversa dall’energia di legame della molecola o dell’atomo colpito si ha solo un aumento dell’energia cinetica senza rottura del loro legame, se invece il valore dell’energia del quanto è uguale all’energia di legame questa viene tutta convogliata nel determinare la rottura del suddetto legame senza aumentare l’energia cinetica e quindi senza aumentare la temperatura. Ogni volta che si fornisce energia ad un sistema e si produce un incremento dell’ energia cinetica molecolare, gran parte di essa viene dissipata in calore; se identifichiamo invece il valore quantico di energia capace di scindere qualsiasi legame atomico o molecolare del tessuto senza fare aumentare l’energia cinetica degli atomi e delle molecole, non si avrà produzione di calore e si preserverà il tessuto dal rialzo termico. Numerosi studi hanno comparato le incisioni effettuate mediante bisturi a lama, elettrochirurgia mono o bipolare, ultrasuoni : indipendentemente dalla tecnica impiegata si riscontra una infiammazione acuta postoperatoria ed una riepitelizzazione differita che varia a seconda dei distretti in un periodo compreso tra i sette ed i ventotto giorni. L’ incisione effettuata con il bisturi a RQM risulta particolarmente delicata e precisa in quanto l’ elettrodo non supera la temperatura di necrosi dei tessuti e non sono presenti segni di lacerazione laterale (come avviene con la lama fredda) perché non richiede pressione manuale da parte del chirurgo. Il taglio è generato infatti dall’ “esplosione” dei liquidi intra ed intercellulari che entrano in risonanza con la frequenza della RQM ed evaporando mantengono i tessuti circostanti a bassa temperatura (inferiori a 45 °C ). Si ottiene in tal modo una perfetta separazione dei tessuti senza alcun danno termico: questo conferisce un’ incisione precisa e pulita con una restitutio ad integrum per prima intenzione senza edema ed escara ed una guarigione senza esiti cicatriziali o cheloidi. Gli elettrobisturi convenzionali che operano a basse frequenze conferiscono un brusco aumento della temperatura alle zone limitrofe al taglio (talvolta fino ad 800 °C) determinando carbonizzazione delle cellule per alcuni millimetri ai lati ed in profondità dell’ incisione. La coagulazione prodotta con le più recenti apparecchiature elettromedicali ed a ultrasuoni, pur con un danno termico molto contenuto (tra gli 80 ed i 100 °C), producono alterazioni cellulari estese da 50 a 150μ in profondità ed in periferia alla sede di incisione. La coagulazione ottenuta con il Bisturi a Risonanza Quantica Molecolare avviene invece ad una temperatura di 63 °C senza produrre alcun’area necrotica, migliorando la restituito ad integrum e riducendo sensibilmente i tempi di guarigione. I quanti energetici erogati dall’ apparecchio, agendo sui legami ad idrogeno, provocano la catalizzazione del processo di denaturazione naturale del fibrinogeno: alterandone la struttura quaternaria si innesca il fisiologico meccanismo a cascata della coagulazione, e questo permette un processo di riparazione più rapido rispetto agli apparecchi
tradizionali.
RQM  NELLA PATOLOGIA RESPIRATORIA ALLERGICA
La tecnologia a Risonanza Quantica Molecolare-RQM (Vesalius©, Quantum©), del tutto recentemente diffusa tra i chirurghi, consente nuove modalità operatorie per le patologie ORL. La combinazione di diverse frequenze (comprese tra i 4 e i 16 MHz) determina sul tessuto un effetto unico: rompendo i legami molecolari cellulari, provoca il taglio dei tessuti interessati con estrema selettività e rispetto del tessuto circostante sano.
La coagulazione si ottiene invece con una minima modifica delle frequenze utilizzate per il taglio. Queste nuove frequenze determinano la vibrazione delle molecole all’interno della cellula con aumento della temperatura e provocando il coagulo del tessuto.
I vantaggi di questa nuova tecnologia per il trattamento delle mucose allergiche delle vie respiratorie sono riassumibili in:
  • Bassa temperatura di coagulo (65°C)
  • Facile e veloce uso
  • Non necessità di irrigazione o infiltrazione di soluzione salina
  • Miglior cicatrizzazione del tessuto
  • Recupero più veloce
  • Dolore minimo per il paziente
  • Uscite bipolare e monopolare
  • Controllo impedenza tissutale durante l’erogazione dell’energia
Per quanto esposto, l’utilità nell’approccio con RQM alle complicanze iperplastiche della patologia allergica appare di primaria evidenza (3).
In particolare vengono presentati i nuovi manipoli dedicati con i relativi protocolli chirurgici “step by step” e contributi video che abbiamo messo a punto per il trattamento della rinopatia allergica ipertrofica, delle rinoetmoiditi e della iperplasia adenoidea.
Si descrive la tecnica personale per la decongestione sottomucosa dei turbinati inferiori RQM-assisted, mettendo in evidenza le differenze con la metodica ed il meccanismo d’azione della metodica coblator.
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Turbinoplastica coblator: procedura endoscopica
BIBLIOGRAFIA
1) Di Rienzo Businco L. Nuove tecnologie nella terapia delle ostruzione respiratoria delle vie aeree. Boll SMORRL 2009, 32: 4-10
2) Di Rienzo Businco L, Di Rienzo Businco A, Lauriello M. Comparative study on the effectiveness of coblation-assisted turbinoplasty in allergic rhinitis. Rhinology 2010, 5, 256-61
3) Di Rienzo Businco L. ITS allergologica: l’opinione dell’ORL. In Atti del Congresso della società Italiana di Allergologia e Immunologia Clinica, Perugia ottobre 2010